La menta è sacra a Plutone re degli inferi, ma lo è anche al suo divino fratello Giove, re dei vivi ed al loro messaggero Mercurio. La menta cura il nostro intestino stabilendo, grazie alla mediazione del loro divino messaggero, un miglior collegamento tra le funzioni nutritive ed evacuative esercitate dai primi due. Grazie alla pronta intelligenza di Mercurio l’intestino riacquista lucidità e si rilassa perché non ha più paura di sbagliare. Il calore fresco e luminoso di un infuso alla menta, il suo aroma intenso e sottile, giungendo direttamente, attraverso l’olfatto e le papille gustative, a stimolare il diancefalo, provocherà anche nella nostra psiche una sensazione di rilassamento piacere che si diffonderà in tutto il corpo. Il pacco intestinale, ricorda, nella forma quello delle volute celebrali, esercita un’importante funzione di discriminazione, di” pensiero” quella di stabilire quali siano le sostanze utili al nostro organismo e quali le nocive. Allora ci si presenta un’occasione per riaffacciarci con giusta pressione psichica al mondo.

La bella ninfa Mintha , partorita nelle acque del fiume Cocito, abitava nel regno sotterraneo di Ade. Mentre la sposa del dio degli inferi, Persefone, si trovava sulla terra con la madre Demetra, Ade incontrò la ninfa e se ne innamorò divenendo suo amante. Tornata nel mondo sotterraneo, Persefone, sapendo dell’adulterio, si adirò non contro il marito infedele, bensì contro Mintha. Ma la ninfa, che non aveva paura, minacciò Persefone, sostenendo che l’avrebbe cacciata dal mondo degli inferi poiché Ade non poteva resistere alla bellezza della sua amante. Persefone fu talmente gelosa e sdegnata per questo oltraggio da decidere di fare a pezzi Mintha. Ade, impietosito per sorte della bellissima ninfa, la trasformò in una pianta esteticamente non appariscente, ma profumatissima: la menta.